lunedì 24 giugno 2013

Ringraziamenti di mezza estate

On air: New map, M83

La frase che viene ripetuta più spesso dalle persone che ho intorno è: "sembra tutto un altro paese!". Con questa espressione ci si riferisce all'enorme differenza tra l'estate e l'inverno che abbiamo vissuto in Svezia. Buio e luce, sfioriture e fioriture, gente che viene e gente che va. Il culmine di tutto ciò è stato raggiunto durante il 21 di giugno, ovvero la festa di mezza estate (midsommar).


Durante questa lunghissima giornata ho avuto modo di assistere alle danze intorno al midsommarstång, sedere davanti ad un falò nei boschi, e stendermi sulla spiaggia a contemplare il chiarore che continua a persistere durante quelle due ore in cui il sole è ufficialmente sotto l'orizzonte.


Davanti a quel mare calmo che rifletteva la luce che occupava il cielo, i pensieri erano miliardi. Delle istantanee scorrevano velocemente nella mia mente. Visualizzavo ognuna di queste per una frazione di secondo, come se si succedessero ad un ritmo di rullo di tamburi continuo.


I luoghi in cui mi sono perso, i luoghi di cui mi sono innamorato; i problemi che mi hanno assillato, le cose belle che mi sono accadute. L'attrattiva e il ribrezzo che vedo e vivo tutti i giorni in questo paese.

Tutte le istantanee hanno però una caratteristica comune: nell'inquadratura una personalità è sempre presente. Italiana, francese o svedese; turca, rumena o cinese. È una persona che mi ha accompagnato, a volte inconsapevolmente, nel mio cammino. E gli/le sono veramente grato per questo.

lunedì 17 giugno 2013

La grinta



Stavo ripensando ad un articolo che ho letto. Una psicologa ha stabilito qual è il fattore più importante per il successo nella vita. Non il talento, né la bellezza, ma la grinta. La perseveranza nel portare avanti le battaglie, per cercare di realizzare la vita che si sogna. Quella alla quale si pensa quando, in un momento di ispirazione, ci astraiamo dal presente e vediamo in un lontano futuro.

Una cosa che non mi aspettavo, è che i sogni a volte uccidono. Provocano frustrazioni inimmaginabili, al punto di riportarci in quel passato dal quale ci eravamo proiettati nel futuro, e chiederci dove abbiamo sbagliato. Cos'è che ci ha portato a osare tanto, cosa ci ha portato a mettere a repentaglio la sicurezza in noi stessi.

Però niente è sbagliato in questo caso, perché quello che abbiamo scelto lo abbiamo scelto con la testa di chi sogna. E forse i sogni ad occhi aperti sono i fenomeni che arricchiscono di più la vita. Realizzarli fa andare lontanissimo, là dove non avremmo mai osato con la banale razionalità. Pongono delle grandi ed eccitanti sfide. Ma soprattutto, ci fanno conoscere ed ascoltare il nostro corpo e la nostra mente, nella speranza di raggiungere il momento in cui i nostri colori si confondono con quelli degli altri, impedendo di individuare eventuali bordi; guardiamo alle nostre spalle e ridiamo di come eravamo stupidi.