venerdì 3 agosto 2012

Nordisk ljud - sonorità nordiche: La storia di Robyn in 4 video

Come potevo non parlare di lei dopo aver ascoltato la sua musica per migliaia di ore? La bionda e svedese Robyn ha da sempre attribuito un tocco personale alle sue canzoni. Brilla in particolare per lo stile, la visione d'insieme, la scelta dei suoni (e di conseguenza anche degli artisti che collaborano con lei), i contenuti e l'efficacia finale del lavoro.

Anziché mostrarvi i suoi ultimi successi, poiché probabilmente li conoscerete già, mi piacerebbe raccontarvi gli attimi salienti della sua carriera con alcuni video.

Incominciamo con il suo esordio sulle scene come cantante R&B. È il 1997, e la sua musica spopola, soprattutto negli USA, con pezzi come "Show me love".


Dopo alcuni anni di successi, la sua musica inizia a prendere una piega più sintetica, e sfocia nell'electro-pop. Il pezzo che vediamo qua sotto è proprio quello che segna il cambiamento di rotta di Robyn. Si tratta di una collaborazione con i The Knife, grandioso gruppo svedese di cui parleremo sicuramente in futuro. Questo brano non viene apprezzato dalla Jive Records, pertanto Robyn decide di crearsi un'etichetta tutta sua, chiamata Konichiwa Records. Ecco a voi "Who's that girl".


Il primo album di Robyn sotto la Konichiwa Records si dimostra un grande successo. Qua sotto potete trovare un'esibizione live, con tanto di orchestra, della canzone che fa schizzare la cantautrice in vetta: "With every heartbeat" (per i più devoti a Robyn, consiglio anche la visione del video originale)


Tra successi e strepitose collaborazioni (Röyksopp, Christian Falk, I blame Coco - parleremo presto anche di loro) arriviamo ad oggi, con la pubblicazione della sua trilogia Body Talk. Sicuramente avrete sentito almeno una volta successi come "Dancing on my own", "Call your girlfriend" o "Hang with me". Riporto qua sotto l'esecuzione live di un brano poco noto al pubblico che mi piace molto. Ecco qua "Fembot", estratto da Body Talk pt.1.


La mia mini-biografia si conclude qua. Abbiamo visto i momenti salienti della carriera di un'artista svedese fuori dagli schemi. Ad oggi possiamo notare come facenti parte del suo stile l'abuso di vocoder, voci polifoniche programmate alla perfezione, suoni ricercati ma comunque piacevoli da ascoltare e una grande presenza scenica.

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